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Mèdici, Giuseppe.

Economista e uomo politico italiano. Laureato in Scienze agrarie, nel 1935 assunse la cattedra di Economia e Politica agraria all'università di Perugia. Successivamente passò all'università di Torino e a quella di Napoli, segnalandosi anche in campo internazionale come studioso di problemi agrari connessi alla bonifica e alla colonizzazione. Nel dopoguerra, in veste di esperto di problemi agrari, fece parte della delegazione italiana per il Piano Marshall dal 1950 al 1952, fu presidente dell'Ente per la riforma della Maremma e rappresentò l'Italia a varie conferenze internazionali sui problemi di economia agraria. Dedicatosi all'attività politica, nel 1948 venne eletto al Senato come rappresentante della DC. Ministro dell'Agricoltura nel primo Governo Fanfani e nel successivo Governo Scelba, nel 1956 entrò a far parte del Governo Segni come ministro del Tesoro e l'incarico gli fu riconfermato nel Governo Zoli. In seguito fece parte di numerosi Governi, come ministro del Bilancio, della Pubblica Istruzione, della Riforma burocratica. Nel 1963 partecipò al primo Governo di centro-sinistra presieduto da A. Moro, come ministro dell'Industria e Commercio, dimettendosi dall'incarico nel 1965; successivamente fu scelto come ministro degli Esteri da Leone e da Andreotti. Ritiratosi dalla vita politica nel 1976, fu presidente della Montedison dal 1977 al 1980 e vicepresidente della Confindustria. È autore di varie opere di politica economica, tra le quali: L'agricoltura e la riforma agraria (1947); Principi di estimo (1954); Lezioni di politica economica (1967) (Sassuolo, Modena 1907 - Roma 2000).